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Psicologia Clinica e Psicoterapia

IL CENTRO STUDI E FORMAZIONE MERCURIO OSPITA CLINICI AFFERENTI AI DIVERSI INDIRIZZI ED APPROCCI TERAPEUTICI;

NELLO SPECIFICO:

Cognitivo comportamentale - DBT – Cognitivo Costruttivista – Rogersiano, Terapia Centrata sul Cliente – Analitico Lacaniano – Strategico Breve – Logoterapia – EMDR – Ecopsicologia.

La psicologia e la psicoterapia rappresentano strumenti fondamentali per il benessere mentale, emotivo e relazionale delle persone. Entrambe mirano a comprendere le difficoltà psicologiche, migliorare la qualità della vita e favorire uno sviluppo personale armonioso.

 

L’approccio formativo del professionista, ovvero il metodo specifico adottato, costituisce il mezzo attraverso cui il terapeuta struttura l’intervento. Esistono diversi indirizzi psicoterapici, come la psicoterapia cognitivo-comportamentale, psicoanalitica, sistemico-relazionale, umanistica, e molti altri. Questi approcci differiscono nelle tecniche utilizzate, nelle teorie di riferimento e nei modi di affrontare i problemi del paziente.

 

Nonostante le differenze metodologiche, tutti gli indirizzi condividono una finalità comune: promuovere il benessere psichico, alleviare la sofferenza e aiutare il paziente a sviluppare consapevolezza, autonomia e strategie efficaci per affrontare le sfide della vita.

 

Questa varietà di approcci consente di personalizzare l’intervento, adattandolo alle esigenze uniche di ciascun individuo. La diversità, quindi, non è una frammentazione, ma una ricchezza che garantisce una risposta più adeguata alle molteplici dimensioni della sofferenza umana.

 

In base alle esigenze del paziente, la scelta dell’approccio psicoterapico più adeguato rappresenta un elemento cruciale per il successo del percorso terapeutico. Il paziente può scegliere l’indirizzo a lui più congeniale, basandosi su una valutazione personale o sul livello di comfort con uno specifico metodo o professionista. Tuttavia, è altrettanto comune che i clinici stessi, dopo un’attenta analisi delle difficoltà e dei bisogni del paziente, suggeriscano l’approccio terapeutico più appropriato.

 

Questa indicazione può basarsi su:

         La natura del disturbo: ad esempio, un disturbo d’ansia potrebbe beneficiare di un approccio cognitivo-comportamentale, mentre un disagio relazionale potrebbe trovare maggiore beneficio in un modello sistemico.

         Le caratteristiche personali del paziente: come la capacità di introspezione o il bisogno di un intervento più strutturato o orientato al breve termine.

         Obiettivi specifici: alcune metodologie si concentrano più sul cambiamento dei comportamenti, altre sull’elaborazione emotiva o sulla ricostruzione delle dinamiche interpersonali.

 

Questo processo collaborativo tra paziente e clinico garantisce un intervento personalizzato e mirato, aumentando le probabilità di successo e favorendo un percorso di crescita e benessere più efficace.

 

IN SEGUITO, VENGONO RIPORTATE LE CARATTERISTICHE DEI DIVERSI APPROCCI.

APPROCCIO COGNITIVO COMPORTAMENTALE (Dr.ssa Raffaella Carla Ragaglini e Dr.ssa Maura Grasselli)

La terapia cognitiva e comportamentale nasce da fondati studi scientifici validati in ambito internazionale. È suggerita, principalmente, ma non solo, per la diagnosi e la cura in tempi brevi di:

  • Depressione e disturbo bipolare.
  • Ansia, fobie, attacchi di panico e ipocondria.
  • Ossessioni e compulsioni.
  • Ansia o preoccupazione generalizzate.
  • Disturbi del comportamento alimentare, (anoressia, bulimia, etc.).
  • Stress, disturbi psicosomatici e cefalee.
  • Difficoltà e Disfunzionalità in ambito sessuologico (eiaculazione precoce, anorgasmia, etc.).
  • Abuso e dipendenza da sostanze (alcool, droghe, etc.).
  • Disturbi della personalità.
  • Insonnia e altri disturbi del sonno.
  • Difficoltà a stabilire e mantenere relazioni sociali e comportamento impulsivo.
  • Problemi di coppia.
  • Difficoltà nella scuola o nel lavoro.
  • Bassa autostima.
  • ... ... ...

La psicoterapia cognitivo-comportamentale, accosta due forme di approccio terapeutico davvero efficaci: quello cognitivista e quello comportamentista. 

Aiutando il soggetto ad individuare certi pensieri ricorrenti, certi schemi fissi di ragionamento e di interpretazione della realtà, (che sono concomitanti alle forti e persistenti emozioni negative che vengono percepite come sintomi, essendone spesso la causa), lo si conduce ad interpretarli, correggerli, arricchirli ed integrarli con altri pensieri più oggettivi, o comunque più funzionali al benessere della persona (approccio cognitivista). Aiutando, contestualmente, il soggetto a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona ha in tali circostanze, mediante l'apprendimento di nuove modalità di reazione lo si conduce, inoltre, a rilassare mente e corpo, così da sentirsi meglio e poter riflettere e prendere decisioni in maniera più lucida, (approccio comportamentista). La combinazione di queste due forme di trattamento diventa un potente strumento per risolvere in tempi brevi forti disagi psicologici.

MINDFULNESS (dr.ssa Maura Grasselli ed Dr.ssa Elisa Ingegneri)

La mindfulness ha origini nelle tradizioni meditative orientali, in particolare nel buddhismo, dove rappresenta una pratica centrale per coltivare consapevolezza e saggezza. Il termine deriva dal pali “sati,” che significa “consapevolezza” o “attenzione piena”.

Negli anni ‘70, Jon Kabat-Zinn ha introdotto la mindfulness nel contesto occidentale sviluppando il programma Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) presso l’Università del Massachusetts. Kabat-Zinn ha integrato principi buddhisti con approcci scientifici, rendendola accessibile e applicabile in ambiti clinici e quotidiani.

Sul piano teorico, la mindfulness si basa su due principi fondamentali:

1. Presenza consapevole: il focus sull’esperienza del momento presente senza giudizio.

2. Accettazione: il riconoscimento e l’accoglienza di pensieri, emozioni e sensazioni così come sono.

La mindfulness è stata successivamente integrata in approcci terapeutici come la Terapia Cognitiva Basata sulla Mindfulness (MBCT) e la Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT), trovando applicazioni in psicologia, medicina e sviluppo personale.

LA PROPOSTA D.B.T. - Dialectical Behaviour Therapy (Dr.ssa Raffaella Carla Ragaglini) integra l’approccio cognitivo comportamentale e consiste in un modello di trattamento di tipo cognitivo comportamentale sviluppato appositamente per il disturbo borderline di personalità. Tale modalità di approccio è stata riconosciuta come quello maggiormente efficace anche e soprattutto nelle sue forme più gravi. Il format di terapia che si è dimostrato valido in tal senso implica la co-terapia (interazione tra la psicoterapia individuale e una forma di training delle competenze, spesso molto efficace anche quando proposto in gruppo).

EMDR (Dr.ssa Maura Grasselli e Dr. Antonello D’Amato)

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.
L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.
Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi. Dal punto di vista clinico e diagnostico, dopo un trattamento con EMDR il paziente non presenta più la sintomatologia tipica del disturbo post-traumatico da stress, quindi non si riscontrano più gli aspetti di intrusività dei pensieri e ricordi, i comportamenti di evitamento e l’iperarousal neurovegetativo nei confronti di stimoli legati all’evento, percepiti come pericolo. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia.

Si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo. 

TERAPIA BREVE STRATEGICA (Dr.ssa Giovanna Franceschini)

Questo tipo di approccio alla Psicoterapia, formulato dal Prof. Giorgio Nardone, ha dato origine in Europa ad una prospettiva rivoluzionaria rispetto alle convenzionali forme di intervento terapeutico, partendo da una ricerca basata sulla tradizione della logica, dell'antropologia, della filosofia e dello studio della comunicazione per affrontare e risolvere i problemi degli esseri umani a qualunque livello.

Già nel 1989 Paul Watzlawick affermava nella prefazione al libro "L'arte del cambiamento":

"Mi è grato scrivere questa introduzione ad un libro che ritengo essere un'opera fondamentale di quella che ormai si chiama Terapia Breve Strategica, ossia la moderna evoluzione dell'approccio sistemico ed ericksoniano alla Psicoterapia. È altresì mio piacere aver contribuito e lavorato assieme a Giorgio Nardone, a questa importante opera. Ulteriore piacere, inoltre, è stato rilevare come egli, sulla base della formazione sistemica acquisita con i miei colleghi e con me presso l'MRI di Palo Alto, abbia saputo sviluppare idee e mettere a punto strategie spesso del tutto originali, incorporando il nostro modello sistemico all'interno del suo personale lavoro"

Approfondimento: come funziona la Terapia?

L'intervento terapeutico è breve (si impiegano meno di 10 sedute) ed orientato a estinguere i sintomi invalidanti e a ottenere un cambiamento della percezione di sé, degli altri e del mondo, allo scopo di imparare e acquisire un nuovo equilibrio che consenta di gestire la propria realtà senza più subirla. Ciò significa che l'obiettivo primario di uno Psicoterapeuta ad approccio breve strategico è quello di risolvere in tempi rapidi problemi e disturbi invalidanti e invadenti non solo per chi ne soffre, ma altresì per le persone che lo circondano. È più rilevante, secondo questa ottica, occuparsi della "funzionalità" o della "disfunzionalità" dei comportamenti degli individui e della loro maniera di rapportarsi alla realtà.
Di conseguenza, la Psicoterapia Breve Strategica rappresenta un intervento radicale e persistente.

Informazioni pratiche: sulla cadenza delle sedute, sulla loro durata, nonché efficacia.

La cadenza delle sedute, nella prima fase del percorso, può essere sia settimanale che quindicinale, a seconda del tipo di problema presentato. Una volta ottenuto lo sblocco del disturbo, e quindi il primo sostanziale cambiamento, le sedute vengono ulteriormente distanziate. La terapia termina infine con 3 controlli (follow-up) condotti a distanza di 3 mesi, 6 mesi e 1 anno dalla fine della terapia, per verificare il mantenimento del risultato nel tempo.

La durata di una seduta strategica non è mai prestabilita, ma varia di volta in volta a seconda delle esigenze della persona in terapia, della fase del trattamento in cui si trova e del tipo di problema presentato. La durata della seduta può quindi variare ampiamente da un'ora o più (nei primi incontri) fino a trenta minuti (generalmente nelle fasi avanzate del trattamento.

I risultati delle ricerche effettuate su migliaia di casi che sono stati trattati con la terapia breve strategica hanno mostrato non solo un'elevata efficacia dell'intervento valutata alla fine del trattamento, ma anche e soprattutto il mantenersi di tali risultati nel tempo.

Disturbi trattati

  • Disturbi d'ansia
    paure, fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata, disturbo post traumatico da stress, ipocondria
  • Disturbi depressivi, nelle loro forme reattive
    da lutto, da abbandono, da separazione, da scarsa autostima
  • Disturbi ossessivo compulsivi
    ossessioni, compulsioni, paranoie, pensieri intrusivi, ruminazioni, dubbio patologico, insonnia
  • Problematiche relazionali
    coniugali, familiari, sociali, lavorative, crisi sentimentali, stalking, mobbing
  • Disturbi specifici dell'apprendimento
    difficoltà nella lettura (dislessia), nella scrittura (disgrafia, disortografia), nei calcoli matematici (discalculia), ecc.

Quando è utile un consulto:

Quando la persona...

  • ... si sente incapace ad affrontare e risolvere problemi nella realtà in cui vive
  • ... non riesce a perseguire i propri obiettivi
  • ... non tollera gli effetti collaterali derivanti da scelte fatte e decisioni prese
  • ... non è in grado di far fronte da sola al disagio personale
  • ... sente che emergono malesseri nella famiglia in cui vive, o in altri contesti
  • ... vede che una persona cara necessita di aiuto ma non è in grado di chiederlo
  • ... prova sfiducia nell'efficacia ed efficienza in altri percorsi intrapresi

 

LOGOTERAPIA (Dr.ssa Giovanna Franceschini – referente regione Liguria per l’associazione Alaef di Logoterapia) associata ed imprescindibile dall'analisi esistenziale, è un approccio psicoterapeutico teorizzato da Viktor Frankl che si pone, come obiettivo primario, la riscoperta del significato (logos) dell'esistenza dell'essere umano.

È considerata la "terza scuola viennese di psicoterapia" insieme alla psicoanalisi di Sigmund Freud e alla psicologia individuale di Alfred Adler.

La volontà di piacere (psicoanalisi) e la volontà di potere (psicologia individuale) sono per Frankl i prodotti di una volontà di Senso frustrata.

Come ogni modello psicoterapeutico la logoterapia ha una sua teoria antropologica (derivante dall’Esistenzialismo ripreso da Max Scheler e dalla Fenomenologia come affermato da Frankl stesso), ha sviluppato una propria nosografia psicopatologica (le nevrosi noogene) e delle tecniche di intervento originali (l'intenzione paradossa, la dereflessione, etc.

TERAPIA ROGERSIANA CENTRATA SUL CLIENTE (Dr.ssa Martina Iardella e Dr. Marco Dennis Santacroce)

"In ogni organismo, uomo compreso, c'è un flusso costante teso alla realizzazione costruttiva delle sue possibilità intrinseche, una tendenza naturale alla crescita."
C.R.Rogers

La Terapia centrata sul cliente è una teoria psicologica e un tipo di Psicoterapia sviluppata da Carl R. Rogers (1940), basata sulla necessità e la capacità dell'uomo di vivere, crescere e realizzarsi.Lo Psicologo americano sostituisce la parola "paziente" con quella di "cliente" allo scopo di sottolineare il ruolo attivo e autonomo della persona. Ogni uomo possiede qualità innate per vivere bene, migliorare se stesso, i propri atteggiamenti e auto-affermarsi.
Compito del Terapeuta Rogersiano è calarsi nei panni della persona usando capacità di ascolto ed empatia, per instaurare un rapporto orizzontale e paritetico.
Il Terapeuta infatti non insegna nulla al cliente – non offre indicazioni e consigli – bensì un clima positivo in cui aprirsi per comprendere meglio se stesso, accettarsi, cambiare e migliorarsi.
Il Cliente in questo clima – fatto di fiducia, stima e accettazione incondizionata – si apre senza pudori, è stimolato a trovare o ritrovare le proprie risorse per auto-affermarsi e auto-realizzarsi, come persona responsabile del proprio cambiamento.

La tendenza positiva e naturale delle persone ad affermarsi e realizzarsi però può venire meno nei momenti difficili, a causa di un conflitto interiore o con gli altri, quando quello che si prova o si vive è in contrasto con l'immagine di sé o i propri bisogni o si perde consapevolezza delle proprie emozioni. Il percorso terapeutico proposto da Rogers è, per così dire, l'inverso di ciò che ha portato alla situazione di incongruenza. In questi momenti la Terapia centrata sul Cliente si propone di aiutare il cliente a:

  • entrare o tornare in contatto con se stessa;
  • comprendere i propri sentimenti e atteggiamenti;
  • imparare ad adattarsi alle situazioni;
  • trovare le risorse per auto-realizzarsi e migliorarsi.

Nella visione di Rogers ricordiamo alcune componenti significative che vengono riproposte in terapia:

• l'importanza attribuita all'individuo, percepito come essere globale, unico e irripetibile;
• la funzione centrale della consapevolezza, in quanto qualità non esclusivamente intellettuale, ma anche radicata nell'esperienza emotiva;
• il concetto di esperienza come processo attivo e continuo in cui l'organismo è coinvolto e rispetto al quale la proiezione verso il futuro appare più importante di quanto non sia la registrazione del passato;
• la convinzione del fatto che il carattere dinamico e interattivo della vita psichica implica che il comportamento non è determinato in modo biologicamente o socialmente meccanicistico;
• la fiducia nella democrazia come schema di vita comune, aperta alla realizzazione di forme sempre più umane di esistenza;
• l'aspirazione all'armonizzazione con l'universo, inteso come totalità di rapporti possibili con la natura e con gli altri uomini.

La terapia: l’intervento va in­qua­drato in una con­no­ta­zione aspe­ci­fica che è il “clima fa­ci­li­tante” caldo e si­curo della re­la­zione. La te­ra­pia è vi­sta come una pos­si­bi­lità esi­sten­ziale spesso unica nella vita di una per­sona, che deve per­met­tere di ef­fet­tuare il pro­cesso di au­to­co­no­scenza e au­to­rea­liz­za­zione in con­di­zioni ot­ti­mali di si­cu­rezza e li­bertà. Il clima fa­ci­li­tante sta pro­ba­bil­mente alla base di ciò che po­tremmo chia­mare, con Ale­xan­der, espe­rienza emo­zio­nale cor­ret­tiva, in cui il cliente im­para ad ap­pli­care a se stesso la me­de­sima po­si­tiva e sol­le­cita at­ten­zione che il te­ra­peuta ha nei suoi con­fronti. All’interno di que­sta re­la­zione tre spe­ci­fici ele­menti pre­senti nel te­ra­peuta de­ter­mi­nano l’efficacia dell’intervento: l’accettazione in­con­di­zio­nata, l’empatia e la congruenza.

  • La prima con­di­zione è l'opposto dell'atteggiamento di va­lu­ta­zione con­di­zio­nata. Essa è ne­ces­sa­ria per la­sciare all'individuo, ri­spetto a ciò che va emer­gendo du­rante la te­ra­pia, la li­bertà di scelta che lo con­ferma sog­getto; si tratta dell'unica vera ga­ran­zia di un cam­bia­mento sta­bile e fon­dato per­ché an­co­rato all'unicità dell'esperienza.
  • La se­conda con­di­zione è la com­pren­sione em­pa­tica: sen­tire il mondo per­so­nale del cliente "come se" fosse no­stro, senza però mai giun­gere alla to­tale iden­ti­fi­ca­zione ed es­sere ca­pace di tra­sporlo e ri­man­darlo a li­vello ver­bale. Du­plice è la fun­zione di que­sta mo­da­lità te­ra­peu­tica: da un lato fa sì che il cliente si senta com­preso fino in fondo, dall'altro, sim­bo­liz­zando cor­ret­ta­mente ciò che, mo­mento per mo­mento, è pre­sente nel campo espe­rien­ziale, con­tri­bui­sce al pri­ma­rio obiet­tivo di au­mento della con­gruenza. Da ciò, se­condo Ro­gers, de­riva l'importanza che il cliente an­nette all'esattezza delle sim­bo­liz­za­zioni: egli cerca pro­prio la pa­rola esatta che de­scriva il sen­ti­mento pro­vato.
  • La terza ed ul­tima con­di­zione, la con­gruenza, pre­vede che «il te­ra­peuta sia, nell'ambito della re­la­zione, au­ten­tico e ben in­te­grato. Nella re­la­zione, cioè, il te­ra­peuta è li­be­ra­mente e pro­fon­da­mente se stesso e la sua espe­rienza reale è fe­del­mente rap­pre­sen­tata nella co­scienza. Non as­sume per­ciò in nes­sun caso at­teg­gia­menti di cir­co­stanza» (Ro­gers e Kin­get, 1965). Sa­rebbe in­fatti poco plau­si­bile che egli si ado­pe­rasse per au­men­tare la con­gruenza del cliente senza es­sere lui stesso in que­sta si­tua­zione. Tut­ta­via, per evi­tare che ciò si tra­muti in un dato as­so­luto, in una sorta di ideale di per­fe­zione umana, Ro­gers con­te­stua­lizza tutto ciò nell'ambito della re­la­zione te­ra­peu­tica. Es­sere se stessi, es­sere con­gruenti di­venta sem­pre più dif­fi­cile man mano che au­menta il grado di di­sturbo dei sin­goli clienti: per­ciò que­sta con­di­zione è si­cu­ra­mente la più dif­fi­cile da ge­stire, ma an­che quella che apre il mag­gior nu­mero di so­lu­zioni crea­tive (an­che in base allo "stile per­so­nale" del te­ra­peuta) all'interno della relazione.

Concludendo, si potrebbe dire che la Terapia centrata sul Cliente è volta a promuovere l'autonomia.
In questa relazione sicura, protetta e soprattutto priva di pregiudizi, la persona può abbandonare le sue resistenze, rivelarsi senza timori e trovare la forza di cambiare. Questa conquista permette di affrontare meglio anche le sfide future della vita.

Informazioni pratiche: le sedute di terapia rogersiana si svolgono con frequenza settimanale o quindicinale a seconda della terapia concordata con il cliente ed hanno una durata di circa 50'. Si effettuano colloqui in lingua spagnola se necessario.

Ambiti di intervento:

  • Psicoterapia individuale con adulti e adolescenti
  • Psicoterapia relazionale di coppia
  • Psicoterapia con traumatizzati cranici, esiti di patologie neurologiche e malattie degenerative
  • Sostegno alla genitorialità
  • Orientamento Scolastico
  • Mediazione famigliare
  • Accompagnamento e discernimento vocazionale
  • Accompagnamento matrimoniale
  • Supporto psicologico e perizie in casi di Nullità Matrimoniale
  • Corsi di formazione su richiesta

Quando una persona capisce di essere sentita profondamente, i suoi occhi si riempiono di lacrime. Io credo che, in un senso molto reale, pianga di gioia. È come se stesse dicendo: «Grazie a Dio, qualcuno mi ascolta. Qualcuno sa cosa vuol dire essere me."

APPROCCIO PSICOANALITICO LACANIANO (dr.ssa Carlotta Ciampi)

L’approccio psicoterapico lacaniano, basato sull’opera di Jacques Lacan, si fonda sull’idea che l’inconscio sia strutturato come un linguaggio e che il linguaggio giochi un ruolo fondamentale nella formazione dell’identità e nella manifestazione dei sintomi psichici. Questo approccio è destinato a individui di tutte le età che vivono situazioni di sofferenza psichica, come ansia, depressione, difficoltà relazionali, traumi o disturbi del comportamento.

 

Il percorso lacaniano si concentra sull’ascolto profondo del soggetto, rispettandone l’unicità e promuovendo un’indagine sulla propria posizione soggettiva rispetto al desiderio, alla relazione con gli altri e al senso di sé. L’obiettivo è facilitare una nuova comprensione del proprio inconscio, rivelando dinamiche personali e significati nascosti dietro i sintomi.

 

L’utilità di questo approccio risiede nel suo potenziale trasformativo: aiuta il soggetto a rompere con schemi ripetitivi e limitanti, favorendo una riconquista della propria libertà e autenticità. Inoltre, pone particolare attenzione al rapporto tra corpo, linguaggio e simbolico, offrendo uno spazio terapeutico in cui rielaborare conflitti e difficoltà esistenziali in modo profondo e duraturo.



L’approccio psicoterapico lacaniano è indicato per un’ampia gamma di disturbi psichici e problematiche esistenziali, affrontando in particolare:

    1.  Disturbi d’ansia: fobie, attacchi di panico, ansia generalizzata, eccessiva preoccupazione.

    2.  Disturbi depressivi: perdita di interesse, tristezza persistente, senso di vuoto.

    3.  Disturbi relazionali e affettivi: difficoltà nelle relazioni familiari, sentimentali o sociali, problematiche legate alla dipendenza affettiva.

    4.  Disturbi di personalità: comportamenti impulsivi, difficoltà nell’autoregolazione emotiva, senso di instabilità personale.

    5.  Disturbi alimentari: anoressia, bulimia, binge eating, con attenzione al rapporto soggettivo con il corpo e il desiderio.

    6.  Disturbi psicosomatici: manifestazioni fisiche senza una causa organica chiara, collegate a conflitti psichici.

    7.  Traumi e lutti: elaborazione di esperienze traumatiche o perdita di persone significative.

    8.  Dipendenze: da sostanze, gioco, tecnologia, o comportamenti compulsivi.

    9.  Disturbi legati al senso di identità: confusione sul proprio ruolo, difficoltà nell’accettazione di sé o nella costruzione di un percorso personale.

 

Il trattamento lacaniano non si limita alla “cura del sintomo” ma mira a comprenderne l’origine profonda, inscritta nel linguaggio e nella storia soggettiva, consentendo al paziente di rielaborare il proprio rapporto con il desiderio e il significato della sofferenza.

L’ECOPSICOLOGIA (dr.ssa Elisa Ingegneri) è una disciplina che esplora il legame profondo tra l’essere umano e la natura, promuovendo una maggiore consapevolezza ecologica e un benessere personale attraverso il contatto con l’ambiente naturale. Integra psicologia ed ecologia, sottolineando come il nostro equilibrio interiore sia interconnesso con la salute del pianeta. Si occupa di facilitare una riconnessione con la natura, considerata essenziale per superare crisi personali e ambientali, stimolando comportamenti sostenibili e una visione olistica dell’esistenza.

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